Nella scorsa puntata abbiamo rabbrividito insieme leggendo del terrificante racconto di Ichabod Crane e del malvagio cavaliere senza testa.
Ma da dove proviene questa leggenda e chi furono effettivamente questi due uomini?
Girovagando tra le tante informazioni che il mare di internet ci fornisce, ho scoperto che il cavaliere senza testa di cui noi tutti conosciamo la triste vicenda, non è che la versione più terrificante di un fantasma che abita in Europa già da diverso tempo; insomma, gli americani non hanno inventato nulla di nuovo.
Si narra infatti che il terribile folletto oscuro Dullahan (in italiano “uomo nero”) si aggiri per le foreste d’Irlanda ormai da secoli tenendo ben salda la propria testa, o sotto la sua coscia o ancora in alto, sopra al collo, per vedere a grandi distanze; ad aumentare ancora di più il senso di inquietudine pare che l’essere brandisca una frusta ricavata dalla spina dorsale di un cadavere umano. In più, quando inizia a danzare, l’essere umano portatore del nome indicato dal folletto, muore sul colpo.
Nonostante la vena omicida e horrorifica, pare che questo spirito si spaventi molto facilmente se messo davanti a un piccolo pezzo d’oro.
Anche la Scozia ha il suo cavaliere senza testa – Ewen – il quale, accompagnato da un enorme destriero nero, si aggira di notte per le foreste alla ricerca della propria testa persa durante una battaglia tra clan a Glen Cainnir sull’isola di Mull.
E ancora, secondo il folklore tedesco, un oscuro cavaliere senza testa si aggirerebbe nelle foreste nella regione della Sassonia per dare la caccia ai più terribili criminali.
Queste sono solo alcune delle leggende più conosciute – presentate in maniera molto sintetica – in cui il cavaliere senza testa fa la sua comparsa, ma quando è diventato famoso nel mondo della letteratura?
Prima di svelarvi l’autore di questa curiosa vicenda, dovete sapere che, nel 1787, il territorio di Tarrytown – che abbiamo ormai imparato a riconoscere come un piccolo villaggio poco distante dal fiume Hudson, nello Stato di New York – era in realtà una colonia olandese che, come ogni comunità che si rispetti, aveva organizzato il proprio piccolo cimitero poco distante dal centro abitato.
Ebbene, in quello stesso lugubre luogo, sembrerebbe essere stato sepolto il cadavere senza testa di un soldato assiano – originario del territorio tedesco dell’Assia – rimasto ucciso per un colpo di palla da cannone che gli ha frantumato il cranio nella battaglia delle White Plains durante la Guerra di Indipendenza americana dell’ottobre del 1776.
A conflitto terminato le truppe si divisero lasciando ettari di boscaglia e terreno incustodito tra le loro fortificazioni: britannici e assiani da una parte, americani dall’altra nel mezzo, briganti e attaccabrighe che si scontravano ogni giorno con i ranger britannici a pattuglia nella zona.
Questi violenti conflitti portarono molto spesso alla morte di soldati; uno di questi potrebbe essere lo sconosciuto cadavere citato sopra e seppellito senza lapide nel vicino cimitero della chiesa olandese di Tarrytown dalla famiglia Van Tassel.
Van Tassel…
Potrebbe suggerirvi qualcosa, forse il nome di famiglia di quella giovane e bella Katrina che rifiutò la mano del nostro povero Ichabod preferendogli l’arrogante Abraham “Brom Bones” Van Brunt.
Katrina Van Tassel fu infatti una persona realmente esistita e dette al nostro misterioso autore rifugio nell’abitazione di famiglia attorno all’anno 1810, affascinando a tal punto il suo ospite da portarlo a domandare ai genitori di lei se ella potesse prestare il nome e le caratteristiche fisiche alla sua giovane protagonista.
Evidentemente egli ricevette una risposta affermativa!
Inoltre, l’anno precedente l’autore trascorse diverso tempo presso il piccolo villaggio di Kinderhood – situato nella contea di Columbia, nello stato di new York – dove un pacifico insegnante gli avrebbe fornito l’ispirazione per il suo impacciato Ichabod.
A questo punto, tre personaggi importanti della narrazione erano stati definiti nelle loro caratteristiche: il cavaliere senza testa, Katrina Van Tassel e l’insegnante.
Mancava un nome, come si sarebbe chiamato questo gentile soggetto?
Si da il caso che, essendo aiutante di campo per le truppe statunitensi, il nostro autore era tenuto a seguire i suoi superiori dovunque si recassero. Fu così che, attorno al 1814, durante una visita di perlustrazione della cinta muraria di New York, egli si imbatté in un soldato chiamato Ichabod Crane.
Così, anche all’ultimo personaggio fu assegnato un nome.
A questo punto tutto sarebbe stato pronto per essere assemblato a creare un unico e terrificante racconto.
L’autore che sembrerebbe aver ufficialmente fatto del cavaliere senza testa il più spaventoso fantasma di tutti gli Stati Uniti è Washington Irving quando, nel 1820, durante un soggiorno a Birmingham, compose e diede alle stampe la raccolta di 34 saggi e racconti intitolata Il libro degli schizzi e firmata da Geoffrey Crayon – suo pseudonimo; in questo testo appare per la prima volta il racconto The legend of Sleepy Hollow – La leggenda della valle addormentata.
Dopo la pubblicazione della raccolta di Irving la leggenda del cavaliere senza testa iniziò a terrorizzare sempre di più gli abitanti della zona tanto da entrare, poco alla volta, a far parte dell’immaginario comune.
Oggi Sleepy Hollow esiste ed è un luogo da visitare lasciandosi suggestionare dall’inquietante leggenda del cavaliere senza testa.
A proposito, vi siete domandati come mai invece di una testa gli abitanti di Tarrytown abbiano ritrovato una zucca spappolata la mattina dopo l’inseguimento di Ichabod e del cavaliere?
Una specie di lanterna infuocata narra la leggenda a cui Irving si è ispirato per il suo racconto.
Cosa sarà mai questa strana zucca?
Lo scopriremo nel prossimo inquietante appuntamento con la rubrica Fatti letterari: Gotico-Horror.
Noemi Veneziani