Jack era un fabbro irlandese astuto, imbroglione e ubriacone.
Così ha inizio la leggenda di Jack e la lanterna – meglio conosciuto come Jack-’o-Lantern – fabbro passato alla storia per essere stato in grado di trarre in inganno persino il Diavolo!
La tradizione irlandese narra infatti di questo uomo rude e violento che, senza il becco di un soldo, riuscì a crearsi una fama talmente tanto elevata come imbroglione e truffatore da destare persino la curiosità di Satana.
L’incontro tra il cattivo Jack e il malvagio Diavolo ha qualcosa di incredibile, state a sentire!
Durante una buia notte di Halloween, mentre Jack si aggirava su una stradina acciottolata in piena campagna, si imbattè improvvisamente in un corpo esanime steso a terra.
In realtà, lungi dall’essere senza vita, quell’uomo era nientemeno che il Re degli Inferi sceso sulla terra per verificare la veridicità delle voci che declamavano l’astuzia di Jack il quale, vedendosi ergere di fronte l’enorme figura di Satana, sembrò essere pronto ad arrendersi al proprio destino ma solo in cambio di un’ultima birra!
Così convinse il Diavolo a trasformarsi in una monetina d’argento che, invece di essere utilizzata per pagare la consumazione alla locanda, venne prontamente infilata nella tasca del fabbro accanto a una croce argentata.
Il Diavolo disperato supplicò Jack di liberarlo a patto di non presentarsi più al suo cospetto per i successivi 10 anni (qui le versioni divergono e, in alcune, si fa riferimento a un periodo di tempo pari a 1 solo anno).
Trascorso il periodo di tempo pattuito, ecco che il Diavolo si presentò nuovamente al fabbro per reclamarne l’anima – utilizzando le stesse modalità di fortuito incontro nella solita stradina acciottolata nella lunga notte di Halloween.
Anche questa volta Jack sembrò arrendersi al proprio destino, poi però decise che, prima di abbandonare per sempre il mondo dei viventi, avrebbe potuto mangiare una mela e così domandò al Diavolo di aiutarlo.
Egli accettò e, mentre si trova sul ramo più alto dell’albero, Jack incise nel tronco una croce così da impedire la discesa allo sventurato demone che si trovò a supplicare nuovamente il mortale di liberarlo.
Questa volta Satana avrebbe dovuto rinunciare per sempre all’anima di Jack.
Poco dopo questo fatto l’uomo morì e, come ogni buon mortale appena giunto nel mondo dell’Aldilà, si recò ai cancelli del Paradiso dove venne ovviamente scacciato.
Voltosi dall’altra parte, si presentò allora alle porte dell’Inferno dove il Diavolo, tenendo fede al patto, rifiutò di accoglierne l’anima.
«Dove posso andare, dunque? La via è fredda e buia.»
Domandò Jack.
L’unica risposta che ricevette da Satana fu un tizzone di carbone che il fabbro inserì in una rapa intagliata per farne una lanterna.
Da quel momento Jack vagò in eterno, anima dannata, alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.
Contemporaneamente alla diffusione di questa leggenda, i bambini delle regioni anglosassoni iniziarono a intagliare nelle rape e in altri tuberi delle mostruose facce che, secondo loro, avrebbero dovuto rappresentare quella scavata dallo stesso Jack.
E più erano inquietanti, meglio avrebbero spaventato gli spiriti dei morti che, durante la notte di Halloween, si sarebbero destati per recarsi nei luoghi della loro vita distruggendo i raccolti e spaventando i viventi.
Inoltre, per ammansire l’anima dei defunti si usava anche posizionale dolcetti e bevande sulla soglia delle abitazioni. Altra usanza praticata per mettere in fuga le anime dei morti era quella del travestimento altrettanto spaventoso e inquietante.
Come accennato poco sopra, inizialmente erano le rape a fungere da lanterne ma la grande carestia irlandese di patate del 1845 – 1850 portò gran parte della popolazione celtica ad abbandonare le proprie terre e trasferirsi negli Stati Uniti, luogo in cui continuarono a praticare le proprie usanze con obbligate variazioni.
In America infatti non era semplice riuscire a reperire delle rape, né tantomeno rape di una grandezza utile per scavarvi un volto, così si iniziò a utilizzare le più diffuse zucche che diventarono, poco a poco, il vero e proprio simbolo della festività di Halloween.
Nonostante ciò, l’associazione zucche – Halloween non fu immediata ma assomigliò più a un processo lento che venne per la prima volta esplicitato in un breve trafiletto del Daily News – 1° novembre 1866 – in cui venne accolta con sorpresa l’elevata quantità di zucche intagliate avvistate nelle strade delle città la notte precedente.
Inoltre, durante la notte di Halloween del 1892, in occasione di una grande festa organizzata dalla moglie del sindaco di Atlanta, l’intera dimora fu decorata con numerose Jack-o’-Lantern; termine che, per altro, iniziò a entrare nel vocabolario comune attorno al 1863 per identificare un “uomo con lanterna” ma che, in realtà, fonda le sue radici nella celebrazione della tradizionale irlandese di Samhain.
Ma questa è un’altra storia e lo scopriremo nel prossimo e ultimo appuntamento, per il mese di ottobre, con la rubrica Fatti letterari: Gotico-Horror.
Noemi Veneziani