Giuseppe Guerrera è un giovane scrittore esordiente, da sempre appassionato di scrittura,
pubblica il suo primo romanzo thriller a sfondo psicologico con la WritersEditor. Visto il successo
della sua campagna di preordini, abbiamo pensato di intervistarlo per conoscerlo meglio.
Scrittore esordiente, Giuseppe Guerrera, racconti ai nostri lettori come nasce l’idea nello scrivere il suo primo libro di esordio, “Il viaggiatore oscuro”?
“Un saluto a Cristian e a tutto il team della WritersEditor.
Sin da piccolo sono sempre stato attratto dal genere thriller/horror. Adoro le atmosfere cupe e inquietanti, perché sono in grado di trasmettermi sensazioni uniche e particolari. La mia idea era quella di creare un romanzo dai toni dark e misteriosi. Lo si nota anche leggendo il prologo de “ Il Viaggiatore Oscuro”, il mio intento era quello di creare un inizio non troppo lento, che coinvolgesse fin da subito. Non per questo il libro comincia con Tyler, il protagonista, che si ritrova a piedi in una strada deserta, costretto a vagabondare di notte in cerca di aiuto. Da lì diventerà presto vittima di strani e inspiegabili eventi che porteranno sicuramente il lettore a cercare di capire cosa diavolo stia accadendo.
Ecco, il prologo mi piace davvero molto, voglio che il lettore si domandi come il protagonista riuscirà ad uscire da quella spiacevole situazione. Ci saranno molti misteri che spiazzeranno il lettore, tuttavia tutto ha una sua spiegazione logica”.
Descriva con 3 aggettivi il suo manoscritto, che possano invogliare altri possibili e futuri lettori ad acquistarlo?
“Coinvolgente, cupo e non scontato. La trama inizia in modo apparentemente semplice, ma si evolverà in qualcosa di molto più complesso e ingarbugliato. È un crescendo di varie emozioni e tratta anche temi delicati. Diciamo che ho voluto osare, ma senza esagerare troppo”.
Il suo libro ha visto la luce tramite la strategia del preordine che caratterizza la filosofia aziendale della WritersEditor. Come si è trovato ad utilizzare questa nuova metodologia di vendita?
“Inizialmente mi sono trovato in leggera difficoltà, perché credevo che non avrei mai raggiunto il traguardo dei preordini. Poi, grazie anche alla grande pazienza del direttore della casa editrice Cristian Segnalini, che con ottimismo mi ha consigliato e spiegato passo dopo passo come procedere, mi sono ricreduto. Mi è stato dato tanto tempo per raggiungere il mio obiettivo e, senza fretta e senza alcuna pressione, sono riuscito così nell’intento. Ora la mia strada è tutta in discesa, il mio libro è andato in fase di stampa e a breve verrà pubblicato. Lentamente le promesse fatte dalla WritersEditor stanno prendendo forma e sono davvero contento di questo”.
Come ha trovato la casa editrice WritersEditor a cui inviare il suo manoscritto? E come si è trovato e si sta tutt’ora trovando nel collaborare con la WritersEditor?
“Cercavo case editrici da tempo sul web, ma nessuna riusciva a catturare particolarmente la mia attenzione. Ho scelto successivamente di considerare la WritersEditor grazie ad un suo annuncio postato su Facebook, dove cercavano manoscritti da pubblicare. Ho visitato dapprima la loro pagina e subito dopo il loro sito e devo dire che ho trovato il tutto molto interessante.
Mi sono trovato subito bene, è nato quel clima amichevole che mi ha messo immediatamente a mio agio. Sono stato e sono tutt’ora in costante contatto con il direttore Cristian Segnalini, che mi ha dato delle importanti dritte su come affrontare questo bel viaggio artistico. Continuerò sicuramente a collaborare con loro riguardo i miei futuri progetti”.
Su Instagram ha dichiarato di non scrivere finali lieti perché ritenuti banali. Nel suo romanzo quindi, il finale non è affatto scontato e chi avrà il piacere di leggerlo dovrà aspettarsi di tutto.
Ritiene che questa tecnica di scrittura sia una scelta tattica per afferrare più pubblico possibile?
“Sì, senza nulla togliere al lieto fine, che continua comunque ad essere apprezzato dal pubblico, io personalmente preferisco qualcosa di più complesso, un finale che riesca a restare impresso nella mente dei lettori per molto tempo. Qualcosa che non deve necessariamente essere di natura tragica, ma che colpisca il lettore facendolo restare a bocca aperta e che, magari, gli faccia provare rabbia e commozione. Ciò non vuol dire che i miei romanzi siano pesanti, anzi, ritengo che si tratti comunque di una lettura scorrevole e piacevole.
Mi piace molto stupire il pubblico e spero che con i miei romanzi io riesca a trasmettere dei messaggi e a creare un mio modo di scrivere diverso da ciò che si trova in giro”.
La scelta di scrivere una trama malinconica che rispecchia il suo stato d’animo e il suo carattere è dettato da qualche episodio particolare che lo ha segnato e lo ha fatto diventare una persona tendenzialmente cupa?
“Questa è una bella domanda. Ho avuto e ho tutt’ora una vita normale e semplice. Non ho episodi particolari da raccontare, si tratta solo del mio carattere che ovviamente non è composto di sola malinconia, ma anche di tanta allegria e spensieratezza. Credo tuttavia che la malinconia sia un qualcosa di suggestivo che rende una persona molto sensibile a ciò che la circonda e artisticamente più capace”.
Seguendola sui vari social a cui è iscritto, si è distinta fin da subito, la sua abilità nel costruire e condividere il BookTrailer che racconta “Il viaggiatore Oscuro”. Questa tecnica, molto utile ai fine della sponsorizzazione, è stata una sua iniziativa oppure le è stata consigliata dalla stessa WritersEditor, da sempre affine a queste tipologie di marketing?
“Volevo realizzare qualcosa in grado di stupire la gente, qualcosa che riuscisse a trasmettere al lettore ciò di cui parla il libro. Su YouTube ho visto parecchi Booktrailer di vari romanzi e volevo crearne anche io qualcuno. Non essendo un grande esperto di video editor, mi sono arrangiato da solo grazie alle tante applicazioni che possono essere scaricate su PC e cellulare. Con un po’ di ingegno sono riuscito così a realizzare tre BookTrailer, tre video diversi tra loro in grado di far capire alla gente ciò di cui parla il mio romanzo.
E devo dire che il risultato finale mi ha soddisfatto pienamente. Potete visionare i video nel mio canale YouTube Giuseppe Guerrera Autore”.
Reputa che questo suo essere tecnologico e al passo con i tempi, sia stato utile al fine di creare una sinergia e dunque, una collaborazione a 360° con la WritersEditor?
“Molto utile. La tecnologia non sempre è un male. Se utilizzata in modo intelligente è capace di fare grandi cose e, soprattutto, di essere di grande aiuto per gli scrittori di nuova generazione”.
Ambizioni per il suo futuro da scrittore?
“Amo l’idea che la gente possa leggere le mie opere e allo stesso tempo mi spaventa mettermi in gioco.
Riguardo al mio futuro…beh…al momento preferisco godermi il presente. Sono felice della pubblicazione de “Il Viaggiatore Oscuro”. Ho messo anima e corpo nella stesura di questo romanzo, un anno intero a scriverlo, a leggerlo e a rileggerlo affinché potesse farmi dire: Questo è ciò che volevo creare. E quando ciò è accaduto…è stato lì che finalmente mi sono sentito realizzato”.
“Ancora un sentito ringraziamento a Cristian per il suo continuo appoggio e ai ragazzi della WritersEditor che hanno dimostrato più di una volta di avere talento e passione in ciò che fanno”.
Isa Pistoia